
Davide Falteri, presidente del consorzio Global: “Il connubio fra infrastruttura fisica e digitale permette di fare sì che la digitalizzazione internet e intranet applicate alla logistica possano migliorare lo scambio dati fra i vari anelli della filiera, quindi fra chi produce le merci e chi le fa viaggiare, le piattaforme logistiche, i porti, gli interporti”.
IL FUTURO
Il futuro sarà non solo un porto fisico, ma anche un porto digitale capace di un contatto diretto con i produttori per un approvvigionamento merci velocizzato. La geolocalizzazione dei tir. Il processo del pre-clearing che permette di sdoganare le merci prima che arrivino in porto.
A Genova è arrivato a gennaio il cavo sottomarino 2Africa, al quale sono già collegati 33 Paesi (e che consentirà la connessione di 3 miliardi di persone). Un enorme valore, un progetto che durerà da 2 a 3 anni con l’obiettivo di portare a Genova più traffico marittimo che al porto di Marsiglia (il più grande porto digitale del Sud Europa degli ultimi 10 anni). Paola Girdinio presidente di Start 4.0 ricorda inoltre l’importanza della protezione dei dati per un settore, quello dei trasporti, particolarmente sensibile agli attacchi cyber, in quanto cruciale per l’economia del Paese.