
Il c.d. Fast Corridor, di recente istituzione, unisce il porto di Civitavecchia alla limitrofa zona di interporto della medesima città. Questo consente all’operatore abilitato di espletare le formalità doganali delle merci extra UE direttamente presso la zona extra-portuale autorizzata piuttosto che all’interno dello scalo marittimo di Civitavecchia, luogo di ingresso nell’Unione Europea. Il tutto allo scopo di decongestionare la zona portuale, favorendo contestualmente l’operatività commerciale.
A beneficiarne le merci che viaggiano su gomma, stivate in container, della “Civitavecchia Fruit & Forest Terminal S.p.A.”.
Il Fast Corridor stradale, istituito dalla banchina del punto di sbarco al deposito di temporanea custodia, consente all’operatore economico di inviare in sicurezza partite di merce senza la preventiva emissione di documenti doganali di transito. Questo grazie al sofisticato sistema di controllo informatizzato (SILF) che traccia, con tecnologia satellitare, il percorso dei container e la trasmissione dei dati ai soggetti coinvolti nel processo, operatori e l’Autorità Doganale.
La piattaforma digitale dedicata alla realizzazione del processo si interfaccia con l’Agenzia e consente l’integrazione dei servizi aziendali dell’operatore. Ne consegue una velocizzazione delle operazioni doganali e una più celere immissione in mercato delle merci, il tutto senza ostacolare l’ordinaria attività di controllo dell’Agenzia.
“Il Fast Corridor permette la decongestione dello scalo portuale e la semplificazione del trasferimento delle merci, che avviene più velocemente grazie all’accesso, vigilato dai funzionari doganali dell’Ufficio di Civitavecchia, a piattaforme logistiche “3PL” per tutte le necessità della logistica stessa e che forniscono, integrandoli, i servizi logistici del processo. Trasporto, magazzino e stoccaggio, previsioni di inventario, evasione degli ordini, imballaggio e spedizioni”.