Competizione mondiale e tensioni geopolitiche per il controllo della produzione di microchip, essenziali per lo sviluppo industriale e tecnologico. La UE muove i primi passi per una maggiore sovranità in questo settore.
Le esportazioni di Taiwan a giugno sono diminuite più del previsto e visto che Taiwan è considerata la fabbrica mondiale dell’high-tech (e soprattutto dei microchip) l’export crollato, a causa di mancanza di domanda, fa pensare a una crisi da affrontare ben peggiore di quanto immaginato. Prospettive cupe, con previsioni di calo anche a luglio e incertezze sulla possibilità che le esportazioni tornino a crescere a settembre. Le aziende taiwanesi (come TSMC, il più grande produttore di chip a contratto al mondo o United Microelectronics Corp), sono i principali fornitori di Apple Inc, Nvidia e altri giganti tecnologici globali.

PANNELLI SOLARI
La decisione del governo cinese di limitare -a partire dal 1° Agosto– l’export di gallio e germanio (utilizzati nei microchip, nelle fibre ottiche e anche nella realizzazione di pannelli solari) può determinare effetti sul fronte dell’energia solare e della transizione green. La produzione di pannelli solari è monopolizzata dalla Cina dove viene registrata la gran parte della fabbricazione dei componenti per la transizione energetica. Se non avviene in Cina, la produzione avviene in Thailandia, Malesia e Vietnam. Proprio in Vietnam la Cina ha trovato terreno fertile per l’esportazione e la produzione di pannelli solari. La misura introdotta dal ministero del Commercio di Pechino (che impone una licenza per le esportazioni di gallio e germanio) va a favore delle aziende cinesi che operano in paesi come il Vietnam. Da qui, una volta prodotti, i sistemi per la transizione energetica vengono esportati negli Stati Uniti (che hanno ridotto l’importazione di pannelli solari dalla Cina e aumentato quella dai paesi del sud-est asiatico). Un sistema di triangolazione finalizzato ad aggirare le restrizioni imposte dagli stessi paesi interessati al commercio di questi prodotti. Attualmente non è previsto un aumento dei prezzi dei pannelli solari (dipende dalle scorte di gallio e germanio presenti nei paesi occidentali). La Cina ne ha immessi sui mercati tantissimi, e a basso costo, ma non si esclude un incremento di prezzi sul lungo periodo.

LA CRISI DEL SILICIO
La crisi dei microchip ricorda la crisi del silicio del 2022. Con il divario tra il gran numero di beni richiesti e di quelli prodotti. La causa? Molti i fattori: le motivazioni economico-politiche della Cina e l’assenza di materie prime fuori da determinate zone. Una crisi che ha prodotto come risultato lunghissimi tempi d’attesa per l’assemblamento dei prodotti finali e la relativa consegna ai compratori. La causa? Fattori naturali, ma anche politici…