Al prossimo vertice BRICs che si terrà in Russia, a Kazan, nel 2024, ci saranno undici paesi. Quali sono i rapporti tra i nuovi entrati e la UE?
Medio Oriente
Tra i nuovi entrati: Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Da Bruxelles Peter Stano, portavoce del Servizio Europeo d’Azione Esterna, ha precisato che non sta alla Ue giudicare l’allargamento.
Il rapporto tra Iran e UE si può definire “ostile”. Bruxelles ha emanato negli ultimi dieci mesi nove pacchetti di sanzioni contro individui e entità che fanno parte dell’apparato governativo iraniano. A sua volta l’Iran ha attuato misure restrittive nei confronti di diversi eurodeputati e politici dei Paesi membri.
Agli Emirati Arabi Uniti e all’Arabia Saudita, monarchie del Golfo, lo scorso anno l’UE ha proposto un partenariato strategico globale. Obiettivo? Potenziare la collaborazione per la “stabilità nel Medio Oriente, sulle minacce alla sicurezza globale, su sicurezza energetica, cambiamento climatico e transizione verde, digitalizzazione, commercio e investimenti”. L’UE è un partner commerciale importante (seconda solo alla Cina). Questi paesi sono la nostra fonte essenziale di energia. Soprattutto dopo l’emancipazione dal gas russo.
Africa orientale
Tra i nuovi entrati Egitto ed Etiopia. Lo scorso anno in occasione del nono consiglio di associazione Ue-Egitto, le parti hanno scelto nuove priorità. Si sono concentrate sull’economia moderna e sullo sviluppo sociale sostenibile. Sul partenariato per la politica estera e il rafforzamento della stabilità egiziana. Bruxelles ha stanziato 80 ml di euro per bloccare le partenze di migranti dalle coste egiziane (e libiche).
Uno storico lungo quasi mezzo secolo di relazioni tra Etiopia e Bruxelles nella cooperazione allo sviluppo, nel commercio e nello sviluppo economico. Nel consolidamento delle istituzioni democratiche, nella sicurezza regionale e migrazione. L’Ue ha recentemente (dopo il conflitto tra Addis Abeba e la regione del Tigray) ripreso l’erogazione di finanziamenti all’Etiopia. Per il 2023 gli aiuti umanitari hanno superato gli 80 ml di euro.
Argentina
Tra i nuovi entrati l’Argentina. L’UE ha forti legami economici con l’Argentina. Siamo il primo partner per gli investimenti e il secondo partner commerciale (al di fuori dell’America latina, dopo la Cina). Le imprese dell’UE sono presenti in Argentina da decenni. Una risorsa importante dell’Argentina è il litio, componente essenziale per le batterie dei motori elettrici. (con Bolivia e Cile detiene le principali riserve mondiali del metallo). Le imprese cinesi del settore sono attive in Argentina. Oggi, l’unico progetto sul litio guidato dall’UE in America latina è il progetto francese ERAMET. Dal 2023 dovrebbe iniziare a produrre annualmente oltre 20mila tonnellate di litio. A Bruxelles nel mese di luglio si è tenuto il vertice UE/Paesi dell’America Latina e Caraibi. Ursula von der Leyen (presidente Commissione europea) e Alberto Ángel Fernandez, presidente argentino, hanno raggiunto un accordo. Una collaborazione per promuovere e sviluppare l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica. Una collaborazione per sviluppare l’uso dell’idrogeno pulito nei processi industriali, nei trasporti e nello stoccaggio di energia. “L’Europa e l’Argentina uniscono le forze per un mondo più sicuro, sostenibile e prospero”. (U. von der Leyen)