Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro che prevede un periodo di formazione iniziale. Molto adatta ai giovani, che si affacciano al mondo del lavoro e alle aziende, che godono di agevolazioni contributive e “formano” la nuova forza-lavoro. L’apprendista deve acquisire competenze e conoscenze. Prendere dimestichezza con l’ambiente di lavoro, con la cultura aziendale e le dinamiche relazionali. Questo avviene in tempi brevi e in modo efficace quando l’azienda affianca i neo assunti a colleghi esperti.

Il tutor

Il tutor è colui che affianca l’apprendista per tutta la durata del contratto di apprendistato, con il compito di visionare e formare l’apprendista per il raggiungimento della qualifica finale. Il tutor quindi deve avere una buona preparazione, conoscenza del lavoro e capacità relazionale. Il suo compito è quello di insegnare, e questo crea un circolo virtuoso. Quando s’insegna non si possono nascondere gli errori: vanno affrontati e spiegati. Il tutor deve essere sempre aggiornato e cogliere i cambiamenti del settore. In pratica insegnare il proprio lavoro significa diventarne più consapevoli.

L’apprendista

L’apprendista deve acquisire delle competenze tecniche, ma deve anche “innamorarsi” del suo lavoro. Per farlo non deve limitarsi a riconoscere o a emettere un documento, ma deve sapere tutto quello che c’è dietro: le dinamiche dell’ufficio, le procedure, le regole, i rapporti con clienti e fornitori. Mattia Grassi, apprendista di Givisped -accompagnato dai suoi tutor- ha potuto conoscere e comprendere le fasi che caratterizzano il trasporto aereo, dall’entrata delle merci nei magazzini fino all’imbarco del volo. Questo grazie alla gentilissima e disponibile Chiara Baldazzi, Pharma Compliance di Malpensa Logistica Europa S.p.A.

La sede di MLE è a Malpensa, Cargo City. La città delle merci, la più vasta e moderna piattaforma per il cargo aereo del sud Europa si estende su una superficie di circa 1 milione di metri quadrati. Fornisce servizi da/per destinazioni nazionali ed internazionali, e annovera fra i propri clienti più di 80 vettori aerei, le più prestigiose case di spedizione e agenzie doganali, le aziende di produzione e di distribuzione.

Un’esperienza raccontata dal nostro apprendista

“All’ingresso dell’aeroporto di MXP l’autista che trasporta la merce deve recarsi in accettazione, dove è presente un totem sul quale è possibile selezionare il tipo di prodotto che bisogna scaricare (es: chemicals).

Una volta fatto ciò viene erogato un biglietto con un codice, in modo che gli autisti vengano chiamati e sappiano quando è il loro turno per scaricare. Allo scarico della merce, se non ci sono problemi di AWB o di etichettatura, fusti e colli vengono divisi tra pericolosi e non.

I pericolosi vengono prima controllati secondo la normativa IATA e poi stoccati a seconda della loro classe, tenendo conto delle opportune segregazioni per incompatibilità (es: ghiaccio secco-AVI oppure facilmente infiammabile-esplosivo).

I colli non pericolosi vengono suddivisi in base al tipo di merce che contengono (AVI-PHARMA-GENERAL CARGO). Alcuni vettori richiedono il controllo peso/volume che si effettua tramite appositi macchinari e la merce viene poi pallettizzata a seconda delle disposizioni dei Vettori stessi. Tra i pianali e la merce vengono posti assi o bancali in modo che la merce non si bagni/rovini/sporchi. Nel caso della merce a temperatura controllata invece, esiste un magazzino interno all’aeroporto costruito come una “scatola cinese”, dove lo strato più esterno è quello a temperatura più alta. Lo spazio dedicato alla merce +15/+25C° è il primo che si incontra entrando, in modo che all’apertura della ribalta non ci sia un’escursione termica superiore a quella indicata nelle istruzioni. Procedendo verso l’interno si entra nella zona +2/+8C° all’interno della quale è presente la stanza frigo con temperatura -20C°.

Tutti i fusti pericolosi devono essere meticolosamente etichettati in base al pericolo dei singoli, con numero d’emergenza obbligatorio sull’AWB.

Il numero di emergenza fa riferimento a chi ha prodotto il bene, affinchè in caso di problemi (es: uno sbalzo di temperatura fuori dal margine per un tempo prolungato o danneggiamento) si possa contattare direttamente il produttore per ricevere istruzioni su come trattare il prodotto in totale sicurezza.

All’ interno di ognuna delle celle frigo sopra citate è presente un Data Logger, per tenere traccia della temperatura nei vari ambienti e intervenire in caso di non idoneità. I Data Logger sono spesso presenti all’ interno dei colli, ma devono essere sempre identificati con precisione (modello, marca, numero) poichè contengono una batteria -solitamente al litio- che viene considerata materiale pericoloso.

Il passaggio successivo è la zona di stallo dei pallets allestiti per il volo, da posizionare su un elevatore per il carico sui Cargo. Il peso del carico però deve essere bilanciato per consentire la sicurezza del volo.

I colli si dividono in Stackable (impilabili) o Non-Stackable (non impilabili). I Non Stackable possono comunque essere sotto ad altri colli, ma di un peso decisamente minore, in modo da non essere danneggiati.

Riguardo alla parte documentale si ha una tolleranza minima riguardo a pesi e misure dei colli -molti spedizionieri tendono a togliere qualche centimetro per far risultare un volume minore di quello reale-. I carichi con AWB corrette hanno la precedenza.

In caso di mancanza di spazio la priorità di imbarco va ai servizi “espressi” o con tipologia di merce particolare o che necessitano di particolari attenzioni. I fusti danneggiati (con o senza perdite di prodotto) o i colli DGR/COL non accettati vengono immediatamente rispediti al mittente.

Importante è anche l’etichettatura del bancale, sia con adesivi che ne indicano la temperatura sensibile, se sono AVI (in questo caso 2 adesivi per Kennel), se sono DGR e il tipo di pericolosità (Tossico/Esplosivo, etc), sia con l’etichetta che riporta aeroporto di partenza, destinazione e numero di AWB (che verrà scannerizzato e messo a sistema grazie a un lettore).

Senza questa etichetta la merce non può imbarcarsi e se dovesse rimanere a MXP più del tempo previsto, occorre pagare la sosta della merce.”

Mattia, in questo modo ha potuto constatare non solo la procedura, ma tutte le motivazioni che possono comportare ritardi di consegna, aumento dei costi, rifiuto e rispedizione al mittente della merce. Un’esperienza “sul campo” che ha voluto condividere con tutti.

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